Geometrie. Misure 31cm h X 20cm.
Colore cuoio naturale, finitura a gommalacca. Base ricavata da antico trave dei primi del 900
Lampu Labu nasce dieci anni fa dopo un viaggio in moto in Turchia dove per la prima volta ho visto queste lampade realizzate con le zucche ornamentali, della famiglia Lagenaria, innamorandomene. La scoperta ha innescato il desiderio di cimentarmi nella loro realizzazione ed in un qualche modo mi è rimasto dentro nel tempo. Eleggere un’unica tipologia di oggetto, la zucca appunto, al centro del proprio lavoro significa che deve piacere. Rimango sorpreso dalle forme armoniche che la zucca assume nel suo sviluppo per cui è già bella così. la natura ti sorprende! Come un legno raccolto in spiaggia che metti in un angolo della casa e gli da’ valore. E’ la forma della zucca che suggerisce il disegno.
Ogni prodotto di Lampu Labu è un’opera unica ed irripetibile. Dalla coltivazione alla consegna viene lavorata artigianalmente con tanta passione e pazienza. Ogni zucca coltivata contiene al suo interno semi e dopo la raccolta e l’essicazione, che avviene sempre naturalmente, vengono rimossi e conservati per un nuovo raccolto futuro. Senza dimenticare la fragilità della zucca in fase di lavorazione: se usi l’attrezzo sbagliato esplode e ti rimane in mano un pugno di segatura e schegge di zucca sparse. L’oggetto finito invece si rivela durevole nel tempo. A seconda delle dimensioni le zucche diventano lampade da tavolo, appliques, lampadari semplici o a grappolo ma anche piantane.
Nella produzione di Lampu Labu, da circa un anno, si sono aggiunte mini zucche, alte 6 cm, sempre della famiglia Lagenaria, usate in antichi riti dagli indiani d’America per la cerimonia del peyote, per la realizzazione di calamite, portachiavi e mini lampade. Per ciascuna tipologia vengono create armoniche basi con legno di recupero noce, quercia, abete. Non è l’estetica della lampada ma il gioco di luce che filtra da quei fori, proiettandosi sul muro e creando atmosfera, ad essere al centro dell’attenzione. I colori, le tinte e le finiture che si utilizzano sono a base acquosa o alcolica e per la tua e la nostra salute non si usano solventi. Il legno delle basi proviene esclusivamente da materiale di recupero e non vengono abbattuti alberi per reperirlo. Un po' di storia: I botanici hanno ipotizzato che la zona di origine della pianta della Lagenaria della specie Siceraria sia l’Africa e più precisamente le zone dello Zimbabwe e che la pianta sia stata domesticata dall’uomo ancor prima del grano tra i 13000 e i 12000 anni fa. Si presume, dai molti reperti archeologici trovati, che fu domesticata per la prima volta in Asia grazie alla possibilità di usare i frutti della Lagenaria come contenitori per l’acqua. Residui di Lagenaria sono stati rinvenuti in tutti i continenti e molte sono le ipotesi sul come abbia potuto raggiungere nei millenni tutte le parti del mondo. l’ipotesi più verosimile è che alcuni esemplari di Lagenaria abbiano viaggiato da un continente all’altro, galleggiando nell’acqua degli oceani. In effetti, ad avvalorare la tesi sono alcuni ritrovamenti di Lagenaria avvenuti in Messico e risalenti a ca 10000/9000 anni fa e secondo alcuni studi fatti sulle correnti dell’Oceano Atlantico, si è potuto determinare come una precisa corrente abbia potuto proprio trasportare i frutti dall’Africa alle Americhe in un viaggio durato all’incirca tra i 250 e i 300 giorni.
Probabilmente tutto è potuto accadere grazie alle speciali qualità dei frutti della Lagenaria che hanno i semi con una lunga vitalità, hanno una grande facilità di galleggiamento e non ultimo una grande resistenza della buccia esterna. Era conosciuta anche dai Romani come “cucurbita” e su essa troviamo citazioni di Plinio il Vecchio,grande studioso della storia naturale e Lucio Giunio Columella che ricoprì un ruolo importante nella storia delle Scienze Agrarie. I frutti della Lagenaria Siceraria hanno un impiego ornamentale, appartengono alla famiglia delle cucurbitacee, esistono in un’infinità di forme, da quelle tonde a quelle allungate e ricurve, a quella a fiasco, quest’ultima utilizzata anche nel Medioevo e chiamata “fiasco del pellegrino”, proprio a sottolinearne la funzione di contenitore. La peculiarità infatti di questi frutti è che una volta correttamente essiccati, hanno una buccia dura e resistente, simile al legno e grazie alla loro impermeabilità permettono il trasporto di liquidi. Molti comunque sono stati gli utilizzi della Lagenaria nel tempo, da contenitore a stoviglie e all’uso ancora odierno per la costruzione di strumenti musicali come il famoso berimbau , i tamburi o i pianoforti a pollice.